Per vedere questo elemento, è necessario accettare i cookie.
Scuderie e Parco del Castello di Miramare
viale Miramare 349, Trieste
Il Museo storico e Parco del Castello di Miramare a Trieste presenta la grande mostra collettiva Naturae. Ambienti di arte contemporanea, che esplora il tema della natura e del suo profondo legame con l’essere umano, a cura di Melania Rossi.
L’esposizione si tiene dal 6 dicembre 2024 al 9 novembre 2025 e si inserisce nell’ambito della rassegna Miramare contemporanea, organizzata da MondoMostre e CoopCulture.
In mostra oltre cinquanta opere di diciotto artisti contemporanei di diverse generazioni e provenienze geografiche: dai lavori di maestri quali Rebecca Horn (Michelstadt, 1944 – Bad König, 2024), Hermann Nitsch (Vienna 1938 – Mistelbach 2022), Marina Abramovic (Belgrado, 1946) e Mimmo Paladino (Paduli, 1948), alle installazioni site-specific realizzate appositamente per la mostra di Pietro Ruffo (Roma, 1978) e José Angelino (Ragusa, 1977); dalle opere inedite di Serse Roma (San Polo di Piave, 1952) ai grandi disegni installativi di Marta Roberti (Brescia, 1977); dalle ricerche sulle profonde connessioni tra regni vegetale, umano, animale e minerale di Simone Berti (Adria sul Po, 1966), Gianni Caravaggio (Rocca S. Giovanni, 1968), Elisabetta Di Maggio (Milano, 1964), Christiane Löhr (Wiesbaden, Germania, 1965), ai lavori eclettici di Jan Fabre (Anversa, 1958); dalle opere in continua trasformazione di Sophie Ko (Tbilisi, 1981) alle ibridazioni video di Luca Trevisani (Verona, 1979), fino alle minuziose creazioni di Macoto Murayama (Kanagawa, 1984) e ai camouflage di Liu Bolin (Cina, 1973). In dialogo con uno dei più suggestivi belvedere del castello, l’opera TOWARDS YOU di Bianco-Valente è stata presentata in anteprima in occasione della regata velica Barcolana 2024.
Il progetto espositivo affronta la complessità della natura e dell’uomo che la indaga, in una molteplicità di significati e tematiche: la presenza dell’uomo nel paesaggio, la relazione con il corpo, con il tempo, con la bellezza delle forme naturali e con le leggi fisiche.
Lo scambio continuo tra mondo esteriore e interiore genera così uno spazio senza confini in cui cultura e natura si fondono e che diventa visibile attraverso l’immaginazione degli artisti.
Le visite in mostra sono previste da gennaio ogni sabato e domenica alle ore 15.
La visita guidata dal titolo “Nuova Linpha” propone un percorso di profonda immersione con quanto l’arte contemporanea ha da raccontarci. Opere all’apparenza criptiche che saranno svelate invitandoci a guardare la natura che ci circonda con occhi diversi, attraverso il filtro dell’arte e del racconto.
Costo: euro 5.00 oltre il biglietto di ingresso.
Per i gruppi, da gennaio sono previste visite guidate tematiche dal titolo Natura Selvaggia.
La parola Natura ha una doppia accezione, la forza che genera e l’essenza, la qualità di ogni individuo. Il percorso di visita svilupperà questo tema, l’essenza della natura e il suo impatto ai nostri occhi, la poeticità di alcune opere e il profondo legame e dialogo con l’uomo, che in alcuni casi non lo rispetta.
Su prenotazione, costo: euro 150.00 (a gruppo di massimo 25 persone) oltre il biglietto di ingresso.
Le visite in mostra sono previste da gennaio ogni sabato e domenica alle ore 15.
La visita guidata dal titolo “Nuova Linpha” propone un percorso di profonda immersione con quanto l’arte contemporanea ha da raccontarci. Opere all’apparenza criptiche che saranno svelate invitandoci a guardare la natura che ci circonda con occhi diversi, attraverso il filtro dell’arte e del racconto.
Costo: euro 5.00 oltre il biglietto di ingresso.
Per i gruppi, da gennaio sono previste visite guidate tematiche dal titolo Natura Selvaggia.
La parola Natura ha una doppia accezione, la forza che genera e l’essenza, la qualità di ogni individuo. Il percorso di visita svilupperà questo tema, l’essenza della natura e il suo impatto ai nostri occhi, la poeticità di alcune opere e il profondo legame e dialogo con l’uomo, che in alcuni casi non lo rispetta.
Su prenotazione, costo: euro 150.00 (a gruppo di massimo 25 persone) oltre il biglietto di ingresso.
CoopCulture ha pensato anche ad alcune proposte Didattiche per le Scuole, con attività tematiche e laboratori per diverse fasce scolastiche:
INFANZIA I sensi della Natura:
Una visita a caccia di particolari nascosti e dettagli incredibili. Una passeggiata curiosa per piccole e piccoli esploratori
PRIMARIA Meraviglie nascoste tra i fili d’erba
Un Itinerario dentro e fuori la mostra per scoprire da dove, questi artisti, hanno tratto ispirazione per le loro opere e perché no, provare a creare la nostra opera, dedicata ai fili d’erba!
SECONDARIA 1° grado: 5 sensi per Madre Terra
Siamo sicuri che quando guardiamo lo facciamo solo con gli occhi? E cosa ci colpisce immediatamente di una foglia, del mare, delle nuvole? Una visita dedicata ai cinque sensi, cercando di capire come ci si possa stupire di un racconto fatto da amico...
SECONDARIA 2° grado: De rerum Natura
Dall’antichità ai giorni nostri la natura è sempre stata studiata, amata, odiata e osservata. Un percorso che è una summa artistico filosofica di un tema straordinario, che ancora oggi è di estrema attualità: il rapporto uomo-natura. Su prenotazione.
Costo visite didattiche: euro 110 (a gruppo di massimo 25 persone) oltre il biglietto di ingresso
Nel percorso di mostra la natura si manifesta come arte, mentre l’arte assume il ruolo di elemento naturale in un constante gioco di sguardi e prospettive. Spaziando da installazioni scultoree e video alla pittura, dal disegno alla fotografia, la mostra segue una drammaturgia che invita a entrare negli universi creativi dei singoli artisti, veri e propri horti conclusi che creano un viaggio esplorativo e poetico imperniato sul rapporto con la natura esterna e con la propria.
Naturae. Ambienti di arte contemporanea trova una propria sede ideale nell’atmosfera del Castello di Miramare, antica dimora nobiliare sospesa su una scogliera che domina il mare e che si pone naturalmente in dialogo con il paesaggio circostante e la forza degli elementi che la abitano.
Caratterizzato dall’intervento visionario di Massimiliano d’Asburgo, che nel XIX secolo ne plasmava architetture e parco, il comprensorio di Miramare accoglie le opere d’arte in mostra in un itinerario che si svolge nelle scuderie annesse al museo e negli spazi esterni, dove l’opera TOWARDS YOU di Bianco-Valente è stata già presentata in anteprima in occasione della regata velica Barcolana 2024.
L’esposizione invita a una profonda riflessione sulla relazione tra uomo e natura, puntando i riflettori sui modi in cui l’arte può diventare luogo di contemplazione e introspezione e farsi strumento di riscoperta delle meraviglie del mondo naturale.
L’esposizione si apre con un’installazione site-specific di Pietro Ruffo, ispirata al concetto di Antropocene, l’epoca geologica che segna l’impatto che l’uomo ha avuto sul clima e sugli ecosistemi del pianeta. Grandi panneggi evocano foreste primordiali, attraversabili dal pubblico, simboleggiando il tentativo dell’uomo di dominare anche la natura più selvaggia. In mostra per la prima volta due nuovi dipinti: paesaggi marini con sovrapposizioni di teschi di Neanderthal, tracce dell’umanità sul pianeta.
Al primo piano, la sezione rende omaggio a Rebecca Horn, protagonista con l’opera L’air de Vesuvio (2007), uno dei suoi Bodylandscape. Il disegno è un vero e proprio paesaggio umano, in cui l’artista disegna in base alla lunghezza delle sue braccia, rappresentando la sua massima estensione corporea. Questo “disegno performativo” combina mondo interiore ed esteriore attraverso un segno istintivo e potente, che inghiotte lo spettatore evocando paesaggi cosmici o paesaggi dell’anima. L’opera resterà esposta fino al 5 marzo 2025, sostituita a rotazione da lavori di altri maestri dell’arte contemporanea.
Gli artisti esposti in questa sezione esplorano le profonde connessioni tra regno vegetale, umano, animale e minerale.
Simone Berti presenta due disegni dove su uno sfondo bianco si stagliano forme ibride che sembrano uscite da una leggenda popolare o da una favola. Gianni Caravaggio propone una scultura in alabastro in cui pieni e vuoti dialogano con la luce, stimolando l’immaginazione dello spettatore. Elisabetta Di Maggio scopre paralleli inaspettati tra l’uomo e l’universo, come le linee del palmo della mano che richiamano le venature delle foglie. Christiane Löhr utilizza materiali organici quali, steli e piccoli fiori, per creare esili sculture, simili a strutture architettoniche.
Marina Abramović interpreta il legame inscindibile uomo-natura con Stromboli, la performance in cui l’artista, sdraiata sulla riva, si lascia cullare dalle onde abbandonata all’energia del mare e del vulcano. Serse Roma affronta il tema del paesaggio marino in chiave contemporanea nei due grandi disegni a grafite su carta, dai quali emerge l’essenza trasformativa dell’acqua, la sublimità e la smisuratezza della natura priva di figure umane.
Per il video Vodorosli, termine russo che indica le fronde di alghe congelate, Luca Trevisani trae ispirazione dall’approccio visionario di Alvar Aalto, figura emblematica del design e dell’architettura organica. Geometrie rigide e forme sinuose si combinano armoniosamente attraverso l’utilizzo della luce, del colore e dei materiali. Il risultato è un caleidoscopio di immagini tra natura e artificio umano, in cui il visitatore può perdersi.
Le Geografie temporali di Sophie Ko, create utilizzando pigmenti puri e cenere, si presentano come entità in continua evoluzione, quasi organismi viventi. La precarietà dell’esistenza viene sottolineata dall’utilizzo di frammenti di ali di farfalla, emblema della metamorfosi ma anche della transitorietà della vita. Questo concetto si riflette con particolare intensità in Lacrime su fuoco, serie di dieci piccoli dipinti su carta, le cui bruciature lasciano intravedere immagini legate ai temi delle migrazioni nel Mediterraneo.
Hermann Nitsch usa il colore per suggerire stati d’animo rifacendosi agli studi di Freud riguardo l’influenza dei colori sulla psiche. Le tre opere esposte, frutto delle sue azioni pittoriche, incarnano l’energia primordiale e il dinamismo fisico che caratterizzano il suo linguaggio artistico, trasformando ogni pennellata in un’intensa espressione di vitalità e forza creativa dove i colori esprimono il divenire della vita e dell’esistenza.
Quattro grandi mosaici raccontano la violenta storia della colonizzazione del Congo belga, usando come metafora il Giardino delle delizie di Hieronymus Bosch (1480-1490). Le opere in mostra, realizzate con gusci di scarabei gioiello, simboleggiano il ciclo vita, morte e rinascita. Questo insetto, al tempo stesso fragile e resistente grazie al suo esoscheletro, è evocato come archetipo sia fisico che spirituale. Al centro della sala troneggia un autoritratto in bronzo in cui Fabre si rappresenta in una metamorfosi tra uomo e animale, adornato da corna di capra, bestiali e mitologiche appendici protese come antenne per captare frammenti di bellezza.
L’artista utilizza il proprio corpo per fondersi perfettamente con l’ambiente circostante, scomparendo nei dettagli di paesaggi urbani e naturali. Attraverso questa pratica, Liu Bolin offre una riflessione critica sulla condizione dell’uomo contemporaneo, spesso costretto ad adattarsi e annullarsi all’interno di una società dominata dal materialismo e dalla tecnologia. La sua arte diventa un manifesto della presenza intrinseca di un’anima in ogni luogo e oggetto, anche il più ordinario.
Grazie alla sua formazione scientifica, Angelino intreccia arte e fisica, portando alla luce gli elementi più sottili e impercettibili della natura. Le sue sculture, sensibili ai fenomeni invisibili che ci circondano, trasformano energie e vibrazioni in esperienze visive e sonore. Le opere si attivano grazie alla risonanza Schumann, conosciuta come il “il battito del cuore di Madre Terra”, una frequenza naturale che rappresenta il ritmo vitale del pianeta, rendendo tangibile ciò che normalmente sfugge ai sensi umani.
Espone grandi disegni su carta carbone retroilluminata dal forte impatto installativo. Le opere esplorano paesaggi incontaminati, dove figure umane e animali si rivelano come apparizioni in una natura rigogliosa e armoniosa, evocando un Eden in cui tutte le forme di vita coesistono in equilibrio. Questi lavori sono il risultato di un elaborato processo tecnico che combina calcografia, stratificazioni e intrecci di segni, conferendo profondità e complessità alle immagini.
Partendo dall’osservazione al microscopio, Macoto Murayama disseziona fiori e li ricostruisce utilizzando programmi di grafica 3D. Ogni opera include elementi scientifici, come le dimensioni, il nome delle varie parti e la classificazione botanica, creando una rappresentazione che va oltre il semplice fiore. Il risultato non è solo l’immagine di un fiore, ma la rappresentazione del potere della mente umana e dei suoi strumenti tecnologici, utilizzati per esaminare e comprendere la natura.
All’esterno nel Parco del Castello di Miramare, l’opera Towards You di Bianco-Valente e la scultura di Mimmo Paladino Zenith 3, creano un dialogo suggestivo con il paesaggio circostante.
Towards You è uno dei lavori più emblematici del duo artistico Bianco-Valente, noto per la riflessione sul rapporto tra l’uomo e il paesaggio nella sua accezione sociale e culturale. Un’opera di oltre sei metri di lunghezza, che trova la propria collocazione ideale in uno dei punti più suggestivi del belvedere del Parco del Castello di Miramare.
Zenith 3 di Mimmo Paladino arricchisce il paesaggio con una delle celebri sculture raffiguranti cavalli. Zenith 3 dialoga con il contesto naturale del parco, con il suo stile iconico e le linee stilizzate, invitando alla profonda contemplazione del paesaggio. La scultura sembra evocare una connessione tra l’energia primitiva della natura e quella dell’essere umano, attraverso l’immagine di un animale dal forte carattere simbolico e mitico, rafforzando l’incontro tra arte, pensiero umano e natura che caratterizza l’intero percorso
risorsa