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Presentata la Stagione 2025-2026 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: straordinaria, grande drammaturgia - dal classico all’oggi, da Shakespeare e Checov, a Davide Enia e Stefano Massini - con grandi regie (Peter Stein, Davide Livermore, Leonardo Lidi, Serena Sinigaglia…) ed eccellenti attori: Luca Marinelli, Stefano Accorsi, Maddalena Crippa, Elisabetta Pozzi, Tommaso Ragno, Ariella Reggio, Alessandro Haber, Edoardo Siravo… Elevata qualità artistica e ampio respiro, dunque, che connotano anche la ricca attività di produzione che inaugura e chiude la Stagione con due regie di Paolo Valerio: a ottobre l’omaggio al territorio con “Trieste 1954” di e con Simone Cristicchi e a maggio “Romeo e Giulietta” declinato sia in prosa che in lirica, ponendo l’accento sull’educazione al sentimento. Entrambe le operazioni sono in sinergia con il Teatro lirico G.Verdi. Per il Musical, alcune anticipazioni di spessore internazionale, con il ritorno della versione originale inglese di “Cats”, capolavoro di Webber, e di “The Rocky Horror Show”. Per la Danza, i Momix con l’inedito “Bothanica Season 2”: incanto e responsabilità green.
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Scopri di più →Come è tradizione il 7 ottobre 2025 è stata una produzione ad inaugurare la nuova Stagione ed è sembrato naturale scegliere un evento che - offerto alla città, lo scorso anno unicamente nella data del ricongiungimento di Trieste all’Italia - ha suscitato un successo notevolissimo: si tratta di “Trieste 1954” scritto da Simone Cristicchi - che ne è anche l’interprete - con Simona Orlando e diretto da Paolo Valerio.
Anche “26 ottobre. Un mare di ombrelli” di Gianni Gori, sarà nuovamente in scena alla Sala Bartoli dopo i “tutto esaurito” dello scorso anno: interessano l’argomento e l’insolita sperimentazione scenica che lo spettacolo crea. Nella scrittura è infatti un radiodramma (ed è stato trasmesso dalla Rai del Friuli Venezia Giulia grazie alla preziosa disponibilità del direttore Guido Corso), ma a teatro viene messo in scena “nel suo farsi” con la regia radiofonica di Mario Mirasola e la cura teatrale di Valerio: il pubblico si trova in uno studio radiofonico e ne scopre i segreti. In scena (e in voce) maestri come Fulvio Falzarano e Mariella Terragni e giovani talenti come Ottavia Castellacci ed Edoardo Pahor, formatisi alla Scuola StarTs Lab.
Il territorio, nella sua dimensione storica e culturale, nella sua arte, letteratura e nella sua bellezza è da sempre d’ispirazione per la direzione e viene percorso attraverso molti altri progetti produttivi.
Come ad esempio “Argo” che guarda alla Storia in modo particolare e toccante e che avrà il suo esordio al Mittelfest 2025. Il testo è scritto da Letizia Russo, liberamente ispirato al romanzo “Storia di Argo” di Maria Grazia Ciani che vi narra la sua fuga dall’Istria dopo la seconda guerra mondiale, procedendo per paesaggi interiori e ricordi di bambina. L’assieme creativo è tutto al femminile, e non è un caso: un intreccio di percettività e talenti che attraversa la memoria con poesia: dirette da Serena Sinigaglia recitano la grande Ariella Reggio, Maria Ariis e Lucia Limonta. Alla Sala Bartoli per il cartellone di Prosa.
Si lega invece alla riflessione sulle imponenti figure letterarie della Trieste del Novecento l’inedito “SvevoJoyce#ZenoBloom” con cui si apre la stagione di Scena Contemporanea alla Sala Bartoli: la drammaturgia è stata affidata a Laura Pelaschiar e Paolo Quazzolo, accademici dell’Università di Trieste con cui lo Stabile si pregia di collaborare continuativamente. La pièce nasce dall’idea di indagare il rapporto fra Svevo e Joyce partendo dal loro incontro, per spingersi oltre, verso una dimensione d’immaginazione e teatro in cui il dialogo è fra i due autori ma anche fra le loro creature letterarie più note, Zeno Cosini e Leopold Bloom. Diretti da Davide Calabrese ne saranno protagonisti Fulvio Falzarano e Francesco Godina, artisti radicati nella città, sensibili alle sue voci e alle sue ricchezze culturali.
Sarà un’altra significativa tappa nella ricerca costruita, nelle recenti stagioni, attorno alla grande letteratura del territorio e in particolare a Italo Svevo, che si conferma un riferimento importante.
Da un lato infatti lo Stabile continua a ricevere il plauso dei teatri italiani per “La coscienza di Zeno” creata nel 2023 per il centenario della pubblicazione del romanzo, e in tournée per la terza stagione consecutiva: lo spettacolo firmato da Valerio conta su un cast di alto livello capitanato da un ispirato Alessandro Haber. D’altra parte è in preparazione un nuovo importante allestimento sveviano: questa volta si punta su un testo teatrale, la commedia “La rigenerazione” che con ironia e incredibile preveggenza dipinge l’incapacità di accettare, da parte del protagonista, il decadimento fisico dovuto al passare del tempo. Lo Stabile si pone al fianco del Teatro Biondo di Palermo per l’operazione che conta su un attore carismatico come Nello Mascia e la regia di Valerio Santoro.
Ma i grandi autori sono anche quelli di oggi, quelli che - come Claudio Magris - rappresentano un faro da seguire: “Il vetro della clessidra” con Alessio Boni diretto da Paolo Valerio è un raffinato spettacolo che attraversa più scritti di Magris sul tema del tempo e della maturità. Dopo gli applausi riscossi lo scorso anno a Trieste e a Francoforte in occasione della Buchmesse, lo spettacolo è in tournée a partire da Milano.
L’attività di produzione sostanzia ed esprime molte altre utopie e istanze creative dello Stabile del Friuli Venezia Giulia, che ne compongono l’identità.
A sottolineare l’attenzione verso l’autore contemporaneo viene riproposto alla Sala Bartoli per qualche giorno e in tournée “Sissi l’imperatrice” scritto e diretto da Roberto Cavosi con protagonista Federica Luna Vincenti.
La contaminazione dei linguaggi del palcoscenico, l’interdisciplinarietà amplificano le potenzialità artistiche e lo Stabile le esplica a diversi livelli: avviando progetti come l’inedito “Volevo essere Marlon Brando” in cui un artista libero dai cliché come Alessandro Haber, accompagnato da attori e musicisti e diretto da Giancarlo Nicoletti, si racconta intrecciando autobiografia e musica, teatro e verità in una serata che è un inno d’amore per il palcoscenico.
Si intersecano teatro e fumetto in “Poema a fumetti” in cui Paolo Valerio ripercorre l’omonimo capolavoro di Dino Buzzati (solo in tournée), e palcoscenico e sport - il tennis - con la riproposta della sfida giocata ne “Il muro trasparente”, non solo sul campo ma anche sul piano dei sentimenti.
La valorizzazione dei nuovi artisti ed in particolare della creatività Under 35 e della ricerca passa sicuramente per il sostegno all’interessante progetto del Collettivo l’Amalgama diretto da Andrea Collavino, “Lost in Macondo” (che con la sua formula di teatro partecipato “invaderà” due nuovi centri del Friuli Venezia Giulia, San Leonardo e Sauris) e al Teatro dei Gordi che con la sua espressività fisica e corale si concentra sul tema del confine, rispondendo agli stimoli di GO!2025. Nasce così “Breve enciclopedia delle porte” coprodotto da A.Artisti associati e dallo Stabile regionale.
Una partnership storica e premiata dal pubblico e dalla stampa, che parla di un singolare modello di ricerca teatrale, di formazione, di inclusione, è quella attiva fra lo Stabile e l’Accademia della Follia, di cui viene riproposto “Quelli di Basaglia… A 180°”
La stagione culminerà in una nuova grande produzione, concepita in modo molto particolare: “Romeo e Giulietta” di Shakespeare, la più triste e bella storia d’amore di tutti i tempi raccontata da innumerevoli artisti, attraverso il cinema, la danza, la pittura… Paolo Valerio la metterà in scena parallelamente sia in prosa, che in lirica sulla partitura di Gounod: linguaggi che si compenetrano, pubblici che si confrontano in una sperimentazione che vede collaborare strettamente lo Stabile regionale e la Fondazione del Teatro lirico G.Verdi di Trieste, sul cui palcoscenico, e con il medesimo allestimento si svolgeranno, alternandosi di giorno in giorno, entrambe le edizioni. Una scelta meditata quella di puntare su una storia di adolescenza e passione, di amori travolgenti e muri da abbattere, incomprensioni e violenze e soprattutto di poesia e musica: la accompagneremo nell’arco dell’anno attraverso incontri, laboratori, approfondimenti e dialoghi ponendo in luce il tema sempre più necessario e attuale dell’educazione al sentimento.
Coerentemente alle linee fin qui esplicitate, si snoda la programmazione ospite: un assieme di drammaturgie interessanti, intense prove d’attore, avvincenti letture registiche. Tutto quanto serve per - come richiama il claim della Stagione - INTRATTENERSI in modo vivo, partecipe, con lo spirito critico acceso e tanta voglia di emozionarsi: ecco l’invito rivolto al pubblico dello Stabile.
Dopo l’inaugurazione con “Trieste 1954” di e con Simone Cristicchi, il cartellone di Prosa proporrà subito una delle sue punte di diamante: “Crisi di nervi” un divertentissimo trittico di atti unici di Cechov. Uno dei massimi maestri della regia europea, Peter Stein, li inscena con la leggerezza e l’acume di cui solo i grandi sono capaci, orchestrando alla perfezione una compagnia tutta da applausi, capitanata da Maddalena Crippa.
Sarà poi la volta di due già citate produzioni: “Argo” con Ariella Reggio, Maria Ariis e Lucia Limonta che avrà una lunga tenitura alla Sala Bartoli mentre si tornerà in Sala Assicurazioni Generali per “Volevo essere Marlon Brando” con Alessandro Haber.
Con “Il birraio di Preston” la sottile e ironica drammaturgia di Andrea Camilleri (che ha curato assieme al regista Giuseppe Dipasquale la riduzione del romanzo) intreccia le trame del giallo e della commedia nell’ambientazione siciliana ben nota per la saga di Montalbano. Il testo conta su una numerosa compagnia e un protagonista esperto, Edoardo Siravo.
Dalla contemporaneità si passa alla scrittura teatrale del Premio Pulitzer Tennessee Williams, con “La gatta sul tetto che scotta” dello Stabile di Torino. Leonardo Lidi, uno dei registi di punta della giovane generazione, legge questo classico proiettandone potentemente il messaggio nel presente. Williams secondo il regista è l’autore più utile a comprendere l’importanza dell’analisi della società attraverso la lente familiare.
Dopo “La rigenerazione” di Svevo diretta da Valerio Santoro per lo Stabile regionale e il Teatro Biondo di Palermo, si arriverà al primo Shakespeare in cartellone che passata qualche stagione di assenza ,ritorna con un messaggio universale, volto all’educazione al sentimento. Lo sarà per il “Romeo e Giulietta” come per “Otello” che Giorgio Pasotti dirige nella traduzione di Dacia Maraini affidando a Giacomo Giorgio (volto noto di “Mare Fuori”) il ruolo del titolo. Pasotti stesso sarà Jago in una messinscena che porta in primo piano l’amore violento, l’insicurezza, il tema delle vite non rispettate nel cerchio dei sentimenti.
Davide Livermore, straordinario e versatile regista alla guida dello Stabile di Genova, presenta subito dopo “Il lutto si addice ad Elettra” di Eugene O’Neill, riscrittura del 1930 dell’Orestea eschilea: impeccabile il cast con protagonisti Tommaso Ragno ed Elisabetta Pozzi.
Stefano Accorsi incarnerà Ulisse nella rilettura teatrale dell’“Odissea” che sarà uno degli spettacoli più attesi del prossimo anno.
Con “Amadeus” di Peter Shaffer approda sul palcoscenico un vero classico contemporaneo: una scrittura che affascina al cinema e a teatro, che tratteggia il profilo di Mozart da un punto di vista originale e che si avvarrà della regia di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia e dell’affiatato ensemble attoriale del Teatro dell’Elfo.
Luca Marinelli - fra gli attori più quotati del momento (da “Diabolik” alla serie “M-il figlio del secolo” fra i suoi impegni recenti) - affronta Italo Calvino da protagonista e regista ne “La cosmicomica vita di Q” attraversando racconti che si snodano fra scienza e fantasia.
Reduce dal successo di “Parenti Terribili” Filippo Dini dirige e interpreta al fianco di Giuliana De Sio un nuovo “ritratto di famiglia” questa volta tratteggiato da Anton Cechov ne “Il gabbiano”: una riflessione sull’assurdo destino che annichilisce sogni e amori.
Premio Nobel per la letteratura, Annie Ernaux è fra le scrittrici più amate da Michela Cescon, che porta in scena “Guarda le luci amore mio”: uno sguardo contemporaneo interpretato da Valeria Solarino e Silvia Gallerano.
Drammaturgia contemporanea di pregio è quella di Mattia Torre in “4 5 6” un’analisi del rapporto famiglia/società nella regia originale e incisiva dell’autore prematuramente scomparso.
L’eclettico Neri Marcoré sarà protagonista in questa stagione ben due volte: lo ritroveremo nel cartellone Musical ma con il “teatro canzone” ha a che fare già in “Gaber. Mi fa male il mondo” che affronta nella drammaturgia e regia di Giorgio Gallione.
Ricorrono nel 2026 gli 800 anni dalla morte di San Francesco, patrono d’Italia, Santo di tutti: ricostruiscono la sua storia in una dimensione teatrale giocando fra poesia, musica e divulgazione culturale, il giornalista Aldo Cazzullo e Angelo Branduardi.
È stata trionfale l’accoglienza riservata lo scorso aprile a Stefano Massini per “Mein Kampf”: non poteva mancare il suo ritorno con un nuovo monologo dedicato al personaggio forse più discusso del nostro tempo “Donald. Storia molto più leggendaria di un Golden Man”.
A concludere nel segno dell’amore e dei travolgenti turbamenti dell’adolescenza sarà il “Romeo e Giulietta” del Teatro Rossetti.
Il cartellone Scena contemporanea completa e amplifica l’offerta di prosa con una serie di proposte volte alla drammaturgia dei viventi e a indagare le più affascinanti evoluzioni dei linguaggi teatrali e dei giovani astri nascenti del teatro: un cartellone che si specchia nell’attualità per temi, espressività e induzioni, un mix felice di talenti emergenti e di nomi accreditati che sempre più amano mettersi alla prova nel raccolto atelier della Sala Bartoli.
Dopo “SvevoJoyce#ZenoBloom” di Laura Pelaschiar e Paolo Quazzolo e “Quelli di Basaglia… a 180°”, prime due produzioni in cartellone, la Sala Bartoli ospiterà - grazie alla consolidata e crescente collaborazione con FESTIL - tre vette del panorama nazionale, in ambito di linguaggi teatrali innovativi. Si inizia con Babilonia Teatri, gruppo fondato da Enrico Castellani e Valeria Raimondi, che ha meritato il Leone d’Argento alla Biennale di Venezia: presentano “Mulinobianco” per interrogarsi, attraverso la voce di due bambini (il nostro futuro), sulla nostra responsabilità verso il pianeta. Il secondo appuntamento porta a Trieste per la prima volta uno degli artisti più coraggiosi, originali, magnetici del teatro attuale: Davide Enia. Palermitano, esprimendosi fra cunto e parole, corpo e dialetto, in “Autoritratto” analizza il rapporto con Cosa Nostra. Il trittico si chiude con “Apocalisse tascabile” in cui Niccolò Fettarappa e Lorenzo Guerrieri narrano la rabbia degli Under 30, “generazione esclusa, così giovane e già così defunta”.
Due geni della letteratura come Raymond Queneau e - per la traduzione - Umberto Eco, sono alla base delle variazioni teatrali di “Esercizi di stile” diretto da Emanuele Pistone, pièce che ha ottenuto il premio “Le Maschere del Teatro italiano”. La compagnia Arearea, con cui lo Stabile vanta una lunga collaborazione, proporrà una nuova scrittura coreografica dello “Schiaccianoci”. Lo stalking diviene oggetto di teatro con Francesco Mandelli - attore, regista, conduttore televisivo - che si mette in gioco in “Baby Reindeer” ispirato all’omonima miniserie di Richard Gadd.
Se “26 ottobre. Un mare di ombrelli” di Gianni Gori riporta l’attenzione sulla storia recente, il successivo titolo - “Stand up for Giuda” - scritto e diretto da Leonardo Petrillo e interpretato da Ettore Bassi guarda ai Vangeli, rileggendo sotto una luce diversa le scelte di Giuda Iscariota.
Dopo il ritorno de “Il muro trasparente” e “Sissi l’imperatrice” che riprendono le loro tournée, sarà la volta di discutere di intelligenza artificiale in “AlgoRitmo” attraverso una fusione di musica, tip tap, poesia, fantasia… gli strumenti del regista Marco Rampoldi e dei protagonisti Raffaello Tullo (anche coautore) e Martina Salvatore.
Giornalista, scrittore, autore televisivo, Curzio Malaparte e la sua penna, che ha svelato una lunga parentesi di storia italiana, sono materia di “Azzurro” nella drammaturgia di Paola Ponti con Antonio Catania accompagnato in scena da un pianista. È invece una certa mortificante Italia di oggi, a far indignare Pietro Giannini e le platee de “La traiettoria calante”: giovanissimo ed eccezionale autore e interprete, Giannini intreccia teatro d’inchiesta, civile e d’emozione parlando del disastro del ponte Morandi.
Seguiranno la produzione “Breve enciclopedia delle porte” e il capolavoro di Dario Fo e Franca Rame “Mistero Buffo” reinterpretato da Ugo Dighero.
“Causa di beatificazione” riporta alla Sala Bartoli due beniamini di Scena contemporanea - Elena Strada diretta da Rajeev Badhan della compagnia Slowmachine - che con il loro linguaggio multidisciplinare attraversano il tema del conflitto spirituale, fisico e politico nel mondo femminile. Si passa poi alla figura paterna, in uno spettacolo che ribalta completamente la visione tradizionale di Pinocchio: “Pinocchio ovvero lo spettacolo della paternità” con Eugenio Bernardi e Luciano Saltarelli.
In “Lettere a Bernini” Marco Martinelli ed Ermanna Montanari affidano a Marco Cacciola il ruolo del genio del barocco. S’ispira a Joyce e alle dive del cinema del Novecento, invece, il nuovo lavoro di Giorgia Cerruti per Piccola Compagnia della Magnolia, “Ape Regina”, mentre il cartellone si conclude nel segno di T. S. Eliot e del suo capolavoro “The Waste Land” nell’intensa interpretazione di Giuseppe Bevilacqua e Francesco Sferrazza Papa: due attori, due età che si specchiano l’uno nell’altro.
La programmazione di prosa prevede anche alcuni “fuori abbonamento” fra cui una seconda regia di Davide Livermore - “Fantozzi” - la pièce “Contrazioni pericolose” di Gabriele Pignotta con Giorgio Lupano e Rocio Munoz Morales e “Condominio Mon Amour” di e con Daniela Cristofori e Giacomo Poretti, tutte commedie molto gradevoli.
Solo alcune anticipazioni sono state fornite in merito alla programmazione di Musical e Danza: la totalità degli appuntamenti, in parte ancora in via di definizione, sarà ufficializzata a settembre.
Ma è chiara fin dai primi titoli in programma la vocazione di Trieste a presentare - spesso in prima italiana - i grandi musical internazionali, le produzioni accuratissime del West End sul palcoscenico del Rossetti, che si rende così catalizzatore di pubblico appassionato, di spettatori interessati e coinvolti anche dall’estero. D’altra parte è meticolosa la ricerca anche di produzioni italiane di qualità, cui la stagione offre ampia visibilità.
Nel cartellone Musical brilla dunque il titolo-icona “Cats” e si festeggia il ritorno dell’edizione originale inglese di questo capolavoro di Andrew Lloyd Webber su testi di T. S. Eliot. La regia è quella irraggiungibile di Trevor Nunn, la produzione di Cameron Mackintosh and The Really Useful Group arriva in tour a cura di David Ian Productions, prima al Politeama Rossetti di Trieste, poi all’Opera di Montecarlo (com’era stato per “The Phantom of the Opera”) e poi sarà al Teatro Arcimboldi di Milano. Colonna sonora indimenticabile, come i costumi, le coreografie, gli effetti… “Cats” è una pietra miliare nella storia dello spettacolo musicale.
Il secondo titolo annunciato è anch’esso un cult: “The Rocky Horror Show” di Richard O’Brienche arriva in Italia - dopo aver festeggiato i propri 50 anni - nella messinscena accurata e divertente firmata da Christopher Luscombe, con una trama in equilibrio fra horror e humour e una colonna sonora davvero dirompente.
Ma nella programmazione si pongono in luce anche molte produzioni italiane di rilievo, a iniziare da “Cantando sotto la pioggia” un titolo classico e amato che sarà in scena nella regia e con le vorticose coreografie di Luciano Cannito, interpretato da Flora Canto e Lorenzo Grilli e da una guest star-rivelazione: Martina Stella.
Appartiene alla storia dello spettacolo musicale italiano “Aggiungi un posto a tavola” di Garineie Giovannini: una storia dall’appeal intramontabile con protagonista Giovanni Scifoni e con Lorella Cuccarini nel ruolo di Consolazione. “We Will Rock You” sulle trascinanti musiche dei Queen assicurerà al pubblico del Rossetti un “capodanno rock” con band dal vivo, canzoni in lingua originale, cast di talenti ben selezionati, una produzione che si distingue per il suo impatto visivo e sonoro diretta da Michela Berlini.
Con “Sherlock Holmes - The Musical” si incontrerà in una nuova veste Neri Marcoré nei panni del celebre investigatore, diretto da Andrea Cecchi, mentre un’altra novità italiana è “I Tre Moschettieri. Opera pop” con gli acclamati Giò Di Tonno, autore anche delle musiche, Vittorio Matteucci e Graziano Galatone. Sul palco come moschettieri, e nella vita, celebrano un’amicizia leale ed inscalfibile iniziata durante “Notre Dame de Paris”.
Infine la nuova produzione della Compagnia della Rancia: “La febbre del sabato sera” una storia di riscatto e ballo interpretata da Simone Sassudelli e Gaia Soprano sulle note dei Bee Gees.
Evento del cartellone Danza è il ritorno dei Momix: l’acclamata compagnia statunitense fondata da Moses Pendleton presenterà il nuovo spettacolo “Bothanica Season 2” che - come è nella cifra del coreografo - prende ispirazione dalla natura e dalle sue bellezze e fragilità, per immergere la platea in un mondo immaginifico e condividere una riflessione sulla tutela del pianeta.
Annunciati anche “Sukhishvili”, il Balletto Nazionale Georgiano con musiche tradizionali dal vivo, eteree danze femminili e acrobatiche evoluzioni dei ballerini. A completare la programmazione classica sarà il Balletto Classico Ucraino con “Lo Schiaccianoci”: a settembre ulteriori titoli declinati su linguaggi più contemporanei.
Come da tradizione alla programmazione istituzionale dello Stabile si aggiungono nel corso della stagione - ed in parte sono già noti - altri recital, concerti ed eventi fuori abbonamento.
Una parentesi raffinata nella Stagione 2025-2026 è rappresentata dalla seconda edizione del Festival “Primavera da Vienna” dei Wiener Symphoniker diretti dal Maestro Peter Popelka. Il programma - che si snoderà in tre concerti fra il 27 e il 29 marzo - è già annunciato e prevede programmi e solisti di caratura internazionale.
Parallelamente alla Stagione 2025-2026, com’è tradizione, lo Stabile organizzerà un articolato corollario di proposte di approfondimento, formazione, divulgazione culturale.
Un’attività che offre strumenti per leggere meglio gli spettacoli, opera nella linea della creazione di un pubblico consapevole e appassionato: un’attività importante in cui lo Stabile trova partner fondamentali ne l’Università degli Studi di Trieste, i Civici Musei di Storia e Arte, il Circolo della Cultura e delle Arti per i dialoghi con gli attori condotti da Paolo Quazzolo e la British School del Friuli Venezia Giulia per il ciclo “Peter Brown presents”.
Si accede direttamente all’acquisto e alla prenotazione dal sito del Teatro Stabile www.ilrossetti.it che pubblicherà le informazioni su spettacoli, prezzi, formule di abbonamento relative alla Stagione 2025-2026. Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.
Nuovi nomi, titoli, eventi internazionali e iniziative di divulgazione culturale arricchiscono il programma del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia per la Stagione 2025-2026 presentata nel giugno scorso (2025, ndr). Le novità da un lato - in particolare nei cartelloni Musical e Danza - confermano il respiro internazionale che distingue il Rossetti nel panorama teatrale, dall’altro denotano l’impegno premiante dello Stabile sul piano della produzione e della divulgazione culturale, settore che sarà molto sviluppato attraverso la programmazione in Sala 1954.
Lo hanno annunciato giovedì 4 settembre 2025, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta alla Sala Bartoli del Politeama Rossetti, il Presidente del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia Francesco Granbassi e il direttore Paolo Valerio.
Il cartellone musical si arricchisce di due titoli, prime assolute in Italia: “Sei un brav’uomo, Charlie Brown” portato in scena dal Rossetti assieme a LuccaCrea e al Teatro del Giglio di Lucca per la regia di Eugenio Contenti, che debutta nel prestigioso contesto di Lucca Comics & Games, e “Il Principe d’Egitto” la nuova produzione di Broadway Italia firmata da Federico Bellone dopo il successo di “The Phantom of the Opera” e “Anastasia”.
Il sapore internazionale della stagione Musical del Rossetti sarà mantenuto in tre grandi concerti: Kerry Ellis e Rachel Tucker, celebrate interpreti del ruolo di Elpheba, la strega verde di “Wicked” porteranno a Trieste proprio nei giorni in cui uscirà in Italia la seconda parte del film tratto dall’omonimo musical, il concerto “Gravity” dopo il tutto esaurito fatto segnare al Theatre Royal di Drury Lane a Londra. A marzo arriveranno i “Barricade Boys” quartetto maschile i cui componenti vantano un’esperienza in comune sulle “barricate” di “Les Misérables”. Debutto italiano a Trieste anche per i “Shamrock Tenors” gruppo irlandese recentemente premiato con l’Emmy, che in “A Night for James Joyce”, accompagna il pubblico in una vera festa irlandese. E per restare in tema di star internazionali, nel già annunciato “The Rocky Horror Show” una leggenda della musica pop e del musical come Jason Donovan interpreterà in alcune repliche selezionate il ruolo di Frank’n’Furter.
Fanno poi omaggio al teatro musicale il tradizionale appuntamento con il “Galà dell’Operetta e del Musical” per la regia di Andrea Binetti - organizzato dall’Associazione Internazionale dell’Operetta, con la FVG Orchestra diretta da Romolo Gessi – e l’esilarante “Opera Locos” degli spagnoli Yllana, i cui protagonisti si fanno beffe degli egocentrismi dei cantanti e dei cliché della lirica. Da segnalare infine il concerto del pianista croato Maksim, star internazionale da tutto esaurito nei suoi concerti di crossover, dove esegue brani dei Coldplay assieme a Mozart e Vivaldi.
I nuovi titoli del cartellone Danza assicurano al pubblico un giro del mondo: si parte dalla Cina, con la magnificenza della danza classica e tradizionale della Beijing Academy Chinese Dance Company, per spostarsi in Georgia con il già annunciato Sukishvili. L’eccellenza della danza contemporanea italiana si armonizza alle suggestioni del capolavoro dei Pink Floyd in “The Wall” portato in scena sulle coreografie di Michele Merola dalla MM Contemporary Dance Company. Dopo il memorabile successo del Cirque du Soleil non potevano mancare alcune proposte dedicate al circo: si parte dai “Black Blues Brothers” che dopo essersi affermati al Festival Fringe di Edimburgo arrivano a Trieste con “Let’s Twist Again” per sorprendere la platea con le loro acrobazie, mentre in prima italiana si applaudirà “ID Evolution” la nuova creazione del canadese Cirque Eloize. Ritorna infine al Rossetti “Stomp”, creato nel 1991 da Luke Cresswell e Steve McNicholas e sempre aggiornato.
Il cartellone di Scena Contemporanea si arricchisce di altri titoli: “First Love” la performance sullo sci di fondo di Marco D’Agostin, premio UBU come Miglior Performer Under 35, artista associato del Piccolo Teatro di Milano. Poi si procede per ulteriori contaminazioni: con la letteratura, in “Quartett” di Heiner Müller (spietata riscrittura de “Le relazioni pericolose” di Choderlos de Laclos) di cui Maximilian Nisi è regista e interprete con Viola Graziosi; con le complessità del pensiero scientifico, in “Verba manent” di e con Fabrizio Pugliese e Fabrizio Saccomanno, che tratteggiano il profilo di Ennio De Giorgi uno dei più grandi matematici italiani. Ne “L’Europa non cade dal cielo” su testo di Laura Orlandini i giovani Camilla Berardi e Massimo Giordani scorrono la storia dell’Europa e dell’Unione Europea. Del tutto insolita poi la messinscena di “Money” in cui Joe Bastianich racconta episodi di vita che trovano un comune denominatore nella riflessione sul legame - nella società contemporanea - fra economia e potere, e sull’importanza di essere autentici. La regia è di Massimo Navone.
La programmazione si completa di una serie di appuntamenti fuori abbonamento: fra gli altri Federico Buffa in “Otto infinito”, “Nel cuore della realtà” lo spettacolo su Pasolini della Civica Accademia Nico Pepe, regia di Claudio de Maglio, per le famiglie “Pimpa. Il Musical a pois!” drammaturgia di Francesco Tullio Altan e Enzo d’Alò. Molto interessanti le proposte musicali con il concerto della Banda dell’Arma dei Carabinieri, “Tanto lontana terra” di Marco Podda, il Dream Gospel Choir, il concerto dei 40 Fingers.
Per quanto riguarda l’attività di produzione del Teatro Stabile il direttore Paolo Valerio ha ricordato le diverse nuove produzioni andate in scena durante l’estate e che saranno anche al Rossetti nel corso della stagione invernale: a L’Aquila è stata applaudita la mise en espace “Don Giovanni” del contemporaneo Dan Fante con Franco Branciaroli, a Borgio Verezzi ha debuttato “Volevo essere Marlon Brando” musicale e autobiografico con Alessandro Haber. Poi tecnici e artisti dello Stabile sono stati impegnati nel Parco di Miramare con “Notturno shakespeariano” a cura di Laura Pelaschiar e Paolo Quazzolo, un’edizione da tutti sold out… Infine “Argo” con Ariella Reggio, Maria Ariis e Lucia Limonta dirette da Serena Sinigaglia che ha chiuso il Mittelfest a Cividale nel segno della profonda emozione. Con slancio ci si prepara ora ad un mese di ottobre in cui spettacoli di produzione dello Stabile, quasi nelle stesse giornate, aprono le stagioni teatrali a Trieste e Milano. Al Politeama Rossetti si inaugura il 7 ottobre con “Trieste 1954” scritto da Simone Cristicchi - che ne è anche l’interprete - con Simona Orlando e diretto da Paolo Valerio. Lo spettacolo, creato per ricordare, fra storia e leggerezza, il ricongiungimento di Trieste all’Italia si avvale della collaborazione dell’orchestra e del coro del Teatro lirico G.Verdi di Trieste diretta dal Maestro Valter Sivilotti. È importante in questa inaugurazione di Stagione, ritornare sul tema del confine (lo si ritroverà anche nelle repliche di “26 ottobre. Un mare di ombrelli”), della Storia e stimolare la riflessione, essenziale mai come nel contesto che oggi stiamo vivendo, e ribadire il ruolo sociale del teatro, richiamando - come fatto dal reporter di guerra Gian Micalessin lo scorso anno ne “Gli occhi della guerra” - al valore della pace: «Quando torniamo a casa ci rendiamo conto di quanto siamo fortunati a vivere da 80 anni in pace. Teniamoci stretta questa fortuna che da un momento all’altro rischia di andar perduta». Alla Sala Bartoli si inizierà con “SvevoJoyce#ZenoBloom”, un confronto fra i due grandi autori e le loro creature letterarie su testo di Laura Pelaschiar e Paolo Quazzolo interpretato da Fulvio Falzarano e Francesco Godina per la regia di Davide Calabrese: un quintetto creativo molto legato alla città e alle sue meravigliose complessità culturali. E si è protagonisti anche a Milano: dall’11 ottobre al Piccolo Teatro va in scena “Sior Todero brontolon” con Branciaroli e la regia di Paolo Valerio che coinvolge nella messinscena anche i Piccoli di Podrecca, mentre al Teatro Menotti la sera stessa debutta “Il vetro della clessidra” raffinata e toccante composizione di testi di Caludio Magris cui dà voce Alessio Boni diretto da Valerio.
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