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Hangar Teatri
via Luigi Pecenco 10
Si torna a teatro con la Stagione delle Onde!
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Continua la stagione espositiva 2025/2026 di Hangar Teatri presso la Sala di Pietra, in via Luigi Pecenco 8. “Racconti d’Inverno” è una mostra d’arte multimediale ispirata all’universo di Shakespeare, dove opere visive e letture teatrali si fondono in un’esperienza sensoriale immersiva. Grazie a un QR code, il pubblico potrà ascoltare interpretazioni audio e vivere un viaggio intimo tra le parole e le emozioni del Bardo. L’evento, organizzato da Daydreaming Project, inaugura sabato 15 novembre alle ore 19 e durerà fino a sabato 20 dicembre.
Dal 15 novembre al 20 dicembre 2025 la Sala di Pietra di Hangar Teatri ospita “Racconti d’Inverno”, una collettiva multimediale interamente dedicata alla figura e all’opera di William Shakespeare, a cura di Sergio Pancaldi e realizzata in collaborazione con Daydreaming Project.
La mostra si inserisce in una tradizione secolare che riconosce nel corpus shakespeariano una fonte inesauribile di ispirazione per le arti visive. Già tra il XVIII e il XIX secolo, pittori e illustratori europei trovarono nelle opere del Bardo un fertile terreno di suggestioni estetiche e simboliche. Come sottolineano Jane Martineau e Maria Grazia Messina, curatrici della mostra Shakespeare nell’arte al Palazzo dei Diamanti di Ferrara nel 2003, “ogni generazione ha reinterpretato i suoi lavori in base alla propria cultura, facendone spesso manifesti delle proprie scelte politiche e sociali”. Dalla Shakespeare Gallery di Boydell alle grandi tele di ispirazione romantica, fino ai ritratti d’attore e alle scenografie teatrali, il culto di Shakespeare ha permeato per secoli la pittura e la rappresentazione figurativa europea, ispirando artisti come William Blake, Victor Hugo, Hector Berlioz e Giuseppe Verdi.
Nel Novecento, questa fascinazione si rinnova, trovando nuova linfa nella ricerca artistica tesa a esplorare l’inconscio e l’onirico. Figure come Ofelia o Calibano, nelle interpretazioni di Odilon Redon, André Masson, Leonor Fini o Salvador Dalí, diventano simboli di tensioni emotive, pulsioni vitali e abbandoni alla follia, rielaborati in linguaggi sempre più personali e visionari.
“Racconti d’Inverno” nasce da questo stesso impulso creativo, invitando quindici artisti – provenienti dalla rete nazionale di Daydreaming Project – a confrontarsi liberamente con una scena o un personaggio dell’opera shakespeariana, reinterpretandolo attraverso pittura, illustrazione o fotografia. Le opere visive dialogano con le voci di attrici e attori che hanno registrato le scene prescelte, dando vita a un’esperienza di fruizione multisensoriale: ogni visitatore potrà ascoltare i brani teatrali mentre osserva le opere corrispondenti.
La componente sonora, curata da Tullia Alborghetti e Sergio Pancaldi con la supervisione tecnica di Roberto Amadeo, include anche interventi musicali del cantautore Andrea Andrillo. Partecipano al progetto, tra le voci recitanti, Tullia Alborghetti, Sara Alzetta, Gigliola Bagatin, Nicola Ciaffoni, Gianpiero Crastini, Elena Delithanassis, Fulvio Falzarano, Daniele Fior, Valentina Fiammetta Milan, Marco Palazzoni, Stefano Paradisi, Mauro Serio, Maurizio Solda, Emiliano Troiano e Tommaso Zanella.
Gli artisti visivi che espongono sono Iva Androic, Carlotta Cason, Francesco Carbone, Enne Effe, Giacomo Facca, Samantha Fermo, Davide Lippolis, Andro Malis, Guglielmo Manenti, Mauro Martoriati, Lara Oreskovič, Gianni Padula, Elena Perco, Ugo Pierri e Giada Sancin.
L’iniziativa rappresenta non solo un omaggio collettivo a Shakespeare, ma anche un’occasione per riflettere sul dialogo tra linguaggi artistici differenti e sulla vitalità di una tradizione che continua a ispirare il presente. Come ogni progetto di Hangar Teatri, anche questa esposizione nasce da un forte spirito comunitario e dal desiderio di condividere esperienze artistiche capaci di unire pubblico e creatori.
Con Racconti d’Inverno, la nuova Sala di Pietra – spazio espositivo inaugurato di recente e adiacente alla sala teatrale di Hangar Teatri – si afferma come luogo d’incontro tra arti visive, teatro e musica. La speranza degli organizzatori è che la mostra possa essere riproposta in altre sedi, proseguendo così il suo percorso di dialogo e divulgazione artistica.
La mostra sarà aperta al pubblico venerdì, sabato e domenica, in concomitanza con gli spettacoli teatrali, e proseguirà fino a sabato 20 dicembre. Si consiglia di verificare gli orari sul sito hangarteatri.com prima della visita. Per maggiori informazioni: info@hangarteatri.it o +39 388 398 0768. L’ingresso è gratuito.
Una mise en espace in sei quadri, che racconta il difficile, ma fecondo, rapporto tra Michelangelo Buonarroti e Papa Giulio II. Un confronto tra due personalità straordinarie da cui sono nati alcuni dei più grandi capolavori dell’arte rinascimentale. In scena sabato 15 novembre 2025, alle ore 20:30, presso Hangar Teatri.
Lo spettacolo è presentato da Giorgio Amodeo e Mauro Serio, con musiche di George Friedrich Händel. Attraverso il racconto delle prestigiose committenze papali, Amodeo e Serio conducono il pubblico in un viaggio tra arte, potere e genialità creativa, rievocando la nascita di opere immortali come la Tomba di Giulio II, il Giulio II benedicente e, soprattutto, la volta della Cappella Sistina.
I due artisti, entrambi affermati professionisti del teatro e della scena, reciteranno insieme per la prima volta, dando vita a un’inedita collaborazione che unisce rigore storico, intensità interpretativa e suggestione musicale. La forma scelta è quella della mise en espace, che offre al pubblico una visione teatrale tradizionale ma dinamica, capace di superare i limiti del classico teatro a leggio e di restituire tutta la potenza drammatica del dialogo tra Michelangelo e il suo esigente mecenate.
Quello tra Michelangelo Buonarroti e Papa Giulio II fu un rapporto controverso, segnato da tensioni e contrasti. Le cronache raccontano di due caratteri forti e inconciliabili: Michelangelo, genio orgoglioso e irascibile, e Giulio II, pontefice ambizioso e determinato a piegare l’arte ai propri fini politici.
Eppure, da quello scontro tra creatività e potere, arte e autorità, nacquero alcuni dei vertici assoluti dell’arte occidentale — un dialogo eterno che Michelangelo e il Papa rievoca con intensità e passione.
Giorgio Amodeo dice di essere contemporaneamente attore, autore, professore, animatore, organizzatore e regista celebre per aver partecipato a “Diverso da chi?” (2009), “Volevo fare la rockstar” (2019) e Mai per amore (2012). Di recente regista dello spettacolo teatrale a leggio “Omaggio a Mozart” scritto da Alessandro Rocco e “La legge e l’amore”, tratto dal racconto “Il procuratore del re” di Biagio Marin, con le musiche di Jean Sibelius.
Tarantino di nascita, ma trasferitosi presto a Trieste, Mauro Serio si avvicinò al teatro nell’ultimo anno di Istituto Tecnico Professionale. Diretto da grandi registi, ha lavorato con Gino Landi, Giorgio Albertazzi e Mauro Bolognini, solo per citarne alcuni. Furono molte le esperienze a cui ha preso parte, tra cui ‘La locandiera’ al fianco di Sergio Rubini e Massimo Venturiello. Con Luca Barbareschi, invece, ha dato vita ad un lungo sodalizio artistico. Da tempo tornato a Trieste, tiene un corso di lettura espressiva in Hangar Teatri.
Biglietto intero 14€, ridotto 8€ per soci del Teatro degli Sterpi, soci CUT, over 65, under 18 e studenti universitari. È consigliata la prenotazione a biglietteria@hangarteatri.it o al numero di telefono +39 3883980768. Biglietti acquistabili in prevendita su liveticket.it/hangarteatri.
Domenica 16 novembre alle ore 11:00, Hangar Teatri ospita “Area 52”, un monologo per bambini dai 5 anni in su. Scritto, diretto e interpretato da Emanuela Belmonte – attrice, clown e musicista – lo spettacolo unisce comicità, fantascienza, musica dal vivo e teatro di figura in una miscela sorprendente.
“Area 52” è uno spettacolo di e con Emanuela Belmonte, attrice, clown e musicista. A cavallo tra teatro di figura, comicità fisica e musica dal vivo, trasporta il pubblico in un universo immaginifico ispirato alla fantascienza, dove gioco e ironia si fondono in una narrazione surreale e coinvolgente.
Al centro della vicenda, un oggetto non identificato, caduto misteriosamente dal cielo nel cuore della notte. Sul luogo dell’impatto viene inviata una scienziata americana della Naso – una divertente reinterpretazione della più nota agenzia spaziale – incaricata di indagare la natura del reperto con l’ausilio di sofisticatissime apparecchiature.
“Area 52” è un gioco teatrale abitato da alieni verdi e navicelle spaziali costruite con carta argentata. Il linguaggio dello spettacolo è una miscela originale di comicità, musica dal vivo, manipolazione di oggetti e teatro di figura. L’universo sonoro – fondamentale nello sviluppo drammaturgico – è eseguito dal vivo da Emanuela Belmonte con clarinetto, voce, loopstation e theremin, uno strumento elettronico affascinante, in grado di evocare atmosfere spaziali e surreali.
La regia è il risultato di un confronto a più voci: Emanuela Belmonte, con le consulenze artistiche di Valeria Sacco, Emanuele Avallone e André Casaca. Le scenografie e le creature di scena sono a cura di Emanuela Belmonte, con il supporto di Eva Miškovičová per la consulenza scenografica e la fotografia di scena.
Emanuela Belmonte si forma nel campo del Teatro Fisico, del Mimo Corporeo e del Clown Teatrale, studiando con maestri come Pierre Byland, Emmanuel Gallot-Lavallée e Michele Monetta. Si laurea nel 2007 in Discipline dello Spettacolo presso l’Università La Sapienza di Roma con una tesi sul ruolo del clown nella formazione dell’attore. Parallelamente approfondisce lo studio del clarinetto, frequentando la Siena Jazz University dal 2013 al 2016. Nel 2020 partecipa ad "Animateria", percorso di Alta Formazione dedicato alle tecniche e ai linguaggi del teatro di figura, organizzato da Teatro Gioco Vita, Teatro delle Briciole e Teatro del Drago.
Area 52 rappresenta il suo primo lavoro in solo, un progetto in cui confluiscono esperienze artistiche diverse e in cui l’incontro tra comicità, musica e invenzione visiva dà vita a uno spettacolo capace di sorprendere e divertire, aprendo lo sguardo su mondi altri e possibilità fantastiche.
Biglietto unico 6€. È consigliata la prenotazione a biglietteria@hangarteatri.it o al numero di telefono +39 3883980768. Biglietti acquistabili in prevendita su liveticket.it/hangarteatri.
Un nuovo appuntamento musicale arricchisce la scena triestina grazie alla collaborazione con il Kino Šiška di Lubiana: arrivano i Koala Voice, una delle band più apprezzate della scena live slovena, con la loro miscela travolgente di indie-rock, punk-pop e disco. Venerdì 21 novembre alle ore 20.30, presso Hangar Teatri, la band presenterà il nuovo album Auf Wiedersehen, accompagnata in apertura dal triestino Kalpa.
La band, composta da Trampuš, Miha Prašnikar, Domen Don Holc, Tilen Prašnikar, si è fatta rapidamente un nome con un indie punk gioioso e spensierato, pieno di riff incisivi e melodie divertenti e contagiose. Dopo il loro album di debutto “Kangaroo's a neighbor” (2014), seguito da “Wolkenfabrik” (2017), hanno realizzato la loro migliore raccolta musicale fino ad oggi con l'ultimo album “Woo Horsie” (2018). Dieci brani che raccontano la realtà quotidiana e le sfide dei Millennials: “essere al verde, avere il cuore spezzato, ma continuare a credere”.
Questa fiducia nel futuro, nonostante le difficoltà del mondo contemporaneo, attraversa tutta la loro musica: un’energia che ha portato i Koala Voice a suonare con i leggendari Pixies a Lubiana e a calcare i palchi di importanti festival europei come Liverpool Sound City, Tallinn Music Week, Bush Budapest, Pohoda, Exit e Inmusic.
Dopo il successo di Woo Horsie e del brano “Ker tu je se tako lepo”, la band ha pubblicato nel 2021 il quarto album Plata, contenente i singoli “Vertigo”, “Vukovi” e “Spaghetiffication”, vincitore del premio Zlata Piščal come Album dell’anno.
Nel 2024 è arrivato il quinto lavoro in studio, Auf Wiedersehen, presentato con i singoli “The Bigger The City”, “Late For The Party” e “Tebe Imam Rajši Od Drugih”, e pubblicato ufficialmente il 15 marzo 2024.
Ad aprire la serata sarà Kalpa, nome d’arte di Angelo Mallardo, giovane artista triestino di origini metà partenopee e metà polacche (classe 2001).
Il suo percorso musicale inizia nel 2018 quasi per caso, dopo la pubblicazione su Instagram di una cover dei Radiohead che lo porta a formare la sua prima band. Nel 2020 debutta come solista con il singolo “Isn’t It Great?”, e nel 2021 partecipa a X Factor, raggiungendo la fase dei Bootcamp. Nel 2022 intraprende una nuova direzione artistica, iniziando a scrivere in italiano e collaborando con Alessandro Giorgiutti (Sesto) alla produzione del suo primo album Manuale del piccolo ingrato (2024). Nel 2025 pubblica i nuovi singoli “Prima vera” e “Non muori mai”, segnando l’inizio di un nuovo capitolo musicale. La musica di Kalpa si distingue per un mix accattivante di melodie lo-fi alternative, paesaggi ambient-elettronici, chitarre anni ’90 e synth nostalgici, con echi di trip-hop e indietronica.
Biglietto unico 10€. Biglietti acquistabili in prevendita su liveticket.it/hangarteatri o la sera stessa alla cassa del teatro.
Disprezzo della donna – Il futurismo della specie è una cantata teatrale a due voci che affronta l’immaginario misogino e violento dei futuristi. Con uno sguardo critico e ironico, mette in discussione non solo la loro visione della donna, ma anche i retaggi culturali che ancora oggi influenzano il nostro presente. Lo spettacolo va in scena sabato 22 novembre alle 20:30 e domenica 23 novembre alle 17:00, presso Hangar Teatri.
Una cantata a due voci che si confronta frontalmente con il pensiero futurista e con l’immaginario di violenza, sopraffazione e misoginia che ha attraversato e continua, in forme mutate, ad attraversare la nostra società. Lo spettacolo prende le mosse dai manifesti e dai testi dei futuristi, attingendo a materiali che celebrano la virilità aggressiva e il disprezzo per la donna, considerata un ostacolo alla “marcia dell’uomo” e alla sua proiezione verso il futuro.
Il titolo non è una provocazione, ma una dichiarazione di intenti: mettere in scena parole e visioni che oggi appaiono disturbanti, inaccettabili, eppure – inquietantemente – ancora riconoscibili. Disprezzo della donna si presenta come un’opera femminista composta da materiali che non lo sono affatto, in cui il pubblico viene posto di fronte a un immaginario che si vorrebbe superato, ma che continua a riaffiorare in modo più o meno consapevole nei nostri discorsi, nelle narrazioni pubbliche, nei modelli sociali e culturali.
Lo spettacolo, pur muovendosi attorno al tema centrale della donna e del suo ruolo simbolico e sociale, tocca una rete più ampia di questioni che oggi risultano altrettanto urgenti: il pacifismo e l’interventismo, la politica e la guerra, la marginalità dell’arte e degli artisti, i nazionalismi, il populismo, l’omofobia, l’industria del turismo e l’individualismo esasperato. In questo attraversamento di contenuti, Frosini e Timpano ricostruiscono e smontano una genealogia culturale che ci riguarda tutti, facendo emergere la persistenza di una retorica che, pur con linguaggi diversi, continua a informare il nostro presente.
Attiva dal 2008, la Compagnia Frosini Timpano nasce dall’incontro artistico tra Elvira Frosini e Daniele Timpano. I loro lavori sono stati ospitati e coprodotti dai principali teatri e festival italiani ed europei, e si sono affermati come una delle realtà più originali e riconoscibili della scena contemporanea, capaci di coniugare ricerca linguistica, riflessione politica e ironia corrosiva. Tra i loro titoli più noti: Dux in scatola, Risorgimento Pop, Aldo Morto – Tragedia, Zombitudine, Acqua di colonia, Gli Sposi, Ottantanove – che ha vinto nel 2022 il Premio Ubu come miglior novità drammaturgica – e il recentissimo Tanti Sordi.
Con Disprezzo della donna, presentato in prima assoluta nel 2022, Frosini e Timpano proseguono il loro lavoro di scavo critico nella memoria culturale e politica del Paese, affrontando in scena il rimosso di un passato che si fa specchio del presente.
Biglietto intero 14€, ridotto 8€ per soci del Teatro degli Sterpi, soci CUT, over 65, under 18 e studenti universitari. È consigliata la prenotazione a biglietteria@hangarteatri.it o al numero di telefono +39 3883980768. Biglietti acquistabili in prevendita su liveticket.it/hangarteatri.
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