La personale - dal 19 ottobre al 7 dicembre 2025 presso la Sala Leonor Fini, Magazzino 26, in Porto Vecchio a Trieste - è un’occasione per celebrare i 50 anni di carriera e i 25 anni di residenza dell’artista italo-argentina nella città giuliana. “Una danza magnetica e accattivante invade gioiosamente lo spazio espositivo. Colori intensi, ammalianti, evocativi catturano lo sguardo del fruitore trascinandolo in un vortice visivo costituito da figure amplificate e dinamiche in un crescendo caleidoscopico di cromie. Giocolieri, acrobati, creature delle foreste, foglie dai colori improbabili in natura ma vivi e pulsanti, abitano i quadri di Isabel Carafì, generando un immaginario iconico surreale.” scrive la curatrice della mostra.
“L’artista va oltre l’armonia della forma e punta all’essenzialità del messaggio, simmetrie e prospettive non sono necessarie per il suo confronto dialettico concettuale. Otto dipinti di forma circolare spiccano nella sala, questi possono essere ruotati e, a seconda dell’orientamento, mutano di significato: se in una versione c’è una scena danzante in cui è la donna che sostiene l’uomo, girando il quadro sarà l’uomo a reggere la donna. È la scelta consapevole della pittrice che, dotando l’opera di più ganci, lascia aperta la possibilità di ribaltamento delle forze. Il gioco del peso – anche simbolico – rimanda a un delicato equilibrio delle potenze economiche e sociali, alla volontà di ridefinire, di volta in volta, una supremazia. Emblematico dualismo che si manifesta sia all’interno di noi stessi che nel mondo esterno, in cui il Caos è presenza viva e costante e l’Ordine, speranza. Sia nella pittura che nella scultura si legge un sottile erotismo declinato nell’attaccamento all’esistenza e alla materia che la costituisce".