Il percorso si articola in tre diverse sezioni: Contatti, conflitti, confini, che evoca le tensioni del Novecento attraverso le opere di Marcello Ostrogovich, Edgardo Sambo, Achille Beltrame, Cesare Sofianopulo e Tullio Silvestri; Le geografie, la memoria, dove pittori come Guglielmo Grubissa, Gianni Brumatti, Enrico De Cillia e Mario Lannes restituiscono scorci urbani, paesaggi carsici e marine istriane e infine Paesaggio come stato d’animo, in cui Edoardo Devetta, Adolfo Levier, Pietro Lucano e Gianna Lampe trasformano il paesaggio in evocazione di luoghi reali, ma soprattutto di sentimenti profondi, capaci di interpretare la storia.
Gli artisti presenti in mostra, Achille Beltrame, Gianni Brumatti, Giorgio Carmelich, Enrico De Cillia, Edoardo Devetta, Ugo Flumiani, Guglielmo Grubissa, Mario Lannes, Adolfo Levier, Pietro Lucano, Marcello Mascherini, Marcello Ostrogovich, Edgardo Sambo, Carlo Sbisà, Tullio Silvestri, Cesare Sofianopulo e Gianna Lampe – compongono un mosaico variegato di sguardi sul territorio giuliano-dalmata, sulle sue memorie e sulle sue identità plurali.
Novità di questa edizione è inoltre l’esposizione di alcune opere recentemente donate dalla pittrice muggesana Gianna Lampe alla Fondazione CRTrieste.
L’allestimento, pensato come un dialogo fra opere e contesto, intende restituire al visitatore non solo il valore estetico dei lavori, ma anche la loro funzione di testimonianza storica e affettiva.
Paesaggi, vedute urbane, scene di guerra ed evocazioni dell’esodo si intrecciano così in un racconto corale, che mostra come l’arte possa custodire, trasmettere e rinnovare la memoria di una comunità.
L’esperienza della mostra è arricchita da audioguide scaricabili tramite QR Code e da una brochure informativa, strumenti pensati per accompagnare il visitatore e offrire le chiavi di lettura utili a comprenderne appieno i contenuti.