È uno fra gli artisti più interessanti, profondi, originali e coraggiosi che il teatro abbia espresso negli ultimi anni, Davide Enia, che finalmente debutta al Rossetti dal 29 al 31 ottobre 2025 in sala Bartoli con il suo ultimo, potente spettacolo, seconda tappa del percorso sul contemporaneo in collaborazione con FESTIL.
Enia - scrittore, drammaturgo, interprete e regista palermitano - sviluppa il suo “Autoritratto” attraverso il linguaggio che gli è proprio e che nasce dall’intreccio di cunto e parole, corpo e dialetto, per affrontare un tema drammatico e che riguarda tutti: il rapporto nevrotico con Cosa Nostra e il suo devastante impatto emotivo nella vita di ognuno. È una questione che ha a che fare con la coscienza collettiva: la mafia infatti per ragioni diverse - riflette l’artista - non è mai stata affrontata in modo obiettivo, ma piuttosto minimizzata, sottostimata, banalizzata, rimossa o, al contrario, mitizzata. Enia parte allora da sé stesso e si confronta con il tema, senza omertà, scavando dentro i fatti ma anche le strutture di pensiero più radicate ed i comportamenti.
«A Palermo tutti quanti abbiamo pochissimi gradi di separazione con Cosa Nostra. Il primo morto ammazzato l’ho visto a otto anni, tornando a casa da scuola. (…) Tutti possediamo una costellazione del lutto in cui le stelle sono persone ammazzate da Cosa Nostra» anticipa Enia. «Questo nuovo lavoro è una tragedia, un’orazione civile, un processo di autoanalisi personale e condiviso, un confronto con lo Stato, una serie di domande a Dio in persona. Per questo, è un autoritratto al contempo intimo e collettivo».