"Il micromondo del Carso: forme e colori nascosti nelle rocce": dal 22 novembre 2025 all’11 gennaio 2026 nella Sala Sbisà del Magazzino 26 di Porto Vecchio-Porto Vivo esposizione fotografica sulla ricchezza del micromondo fossile del Carso italiano e sloveno. Un percorso che unisce ricerca scientifica, fotografia e territorio, nel segno della cooperazione transfrontaliera tra Italia e Slovenia.
L'esposizione, realizzata dal Dipartimento di Geoscienze dell’Università di Padova e dal Servizio Geologico-Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con l’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ISMAR) e il Comune di Trieste, propone un suggestivo viaggio tra scienza e arte, dove la geologia del territorio diventa meraviglia per gli occhi.
L’invisibile bellezza del mondo fossile custodito nelle rocce del Carso si svela attraverso una raccolta di insolite fotografie. Osservati al microscopio, i microfossili si trasformano in composizioni di forme, trame e colori, dove scienza e arte si incontrano nel racconto del patrimonio naturale e geologico di questo territorio unico.
Il percorso espositivo è arricchito da una sezione dedicata alla candidatura della Pietra di Aurisina ad Heritage Stone, un riconoscimento conferito dalla International Union of Geological Sciences (IUGS) alle pietre che, per il loro uso in architetture e monumenti di particolare valore storico e culturale, sono considerate patrimonio dell’umanità.
La mostra è parte del progetto KRAS–CARSO II, co-finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma Interreg VI-A Italia-Slovenia 2021- 2027. Obiettivo del progetto è promuovere la cooperazione transfrontaliera per la valorizzazione e la tutela del patrimonio naturale e culturale del Carso.
L’esposizione sarà aperta al pubblico dal 22 novembre 2025 all’11 gennaio 2026, da giovedì a domenica (10.00 – 17.30) con ingresso libero.