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Indirizzo

Museo della Fondazione Giovanni Scaramangà di Altomonte
via Filzi, 1

Dettagli

ingresso gratuito

Orari di apertura
Martedì e venerdì: 10:00 - 12:00 o su appuntamento
Per visite guidate, gruppi o visite fuori orario, si prega di telefonare durante gli orari di apertura del museo o inviare un'e-mail.
 

Nato per volontà testamentaria di Giovanni Scaramangà, un commerciante di origine greca e grande raccoglitore di memorie su Trieste, il museo ha esposto per la prima volta le sue raccolte nel 1962.

Allora come oggi, siete invitati a percorrere le stanze di quella che è stata l'abitazione del Fondatore situata in un edificio costruito nella seconda metà del XVII secolo e affacciato sulla piazza Sant'Antonio in fondo al Canal Grande.

Nell'appartamento sono stati conservati inalterati alcuni ambienti approvando l'idea del museo d'ambiente, mentre altri sono stati adattati alle esposizioni.

Giovanni Scaramangà discende da una antica e nobile famiglia originaria dell'isola di Chios nell'Egeo, trasferitosi a Trieste per sfuggire alle stragi dei Turchi durante l'insurrezione greca. La famiglia ebbe quattro vittime, fra cui il bisnonno del nostro, giustiziate dei Turchi.

Giovanni Scaramangà fu consigliere della camera di Commercio ed Industria e poi Presidente nella stessa, carica che mantenne per tutto il periodo della prima guerra; al termine venne nominato dal Governo Italiano Commissario Regio della Camera di Commercio.

Dalla fine della guerra Giovanni Scaramangà è presente in tutte le più serie e prestigiose attività della città e il suo nome compariva nei più svariati consigli di amministrazione: banche, compagnie di assicurazioni, società di navigazione, imprese commerciali, società sportive, industrie, ecc. Alla fine della seconda guerra mondiale si trova a presiedere il Lloyd Triestino e deve affrontare tutti i problemi conseguenti alle distruzioni patite dalla società durante il conflitto.

Dal 1947, ritirandosi dalle attività imprenditoriali, si dedicò con passione alle attività culturali ricoprendo incarichi di prestigio, tanto come presidente del Curatorio del Civico Museo Revoltella quanto come componente della Commissione Consultiva della Biblioteca civica.

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