Trieste, per la sua posizione geografica e per le relazioni commerciali marittime, ebbe modo, nel XIX e XX secolo, di acquisire reperti dalle terre classiche, dall'Egitto, fino alla Mesoamerica.
A questo si deve infatti la ricchezza delle sue collezioni che spaziano dalla Preistoria del Carso triestino ai ritrovamenti dell'età del Bronzo e del Ferro dagli abitati protostorici detti castellieri; dall'ampia collezione romana proveniente da Aquileia e dall'area Mediterranea, al vasto repertorio greco di ceramica attica e magnogreca, che spazia dall'età arcaica a tutto il periodo ellenistico fino ad arrivare al capolavoro del Museo il favoloso rhyton d'argento sbalzato: un bicchiere rituale configurato a testa di giovane cerbiatto realizzato nel 400 a.C.; dal materiale proveniente dagli scavi di Taranto a quelli della Collezione Fabietti da El Salvador.