Al secondo piano del maestoso palazzo eretto nel 1875 su progetto di Giovanni Berlam, su commissione dei fratelli Carlo Marco e Giacomo Morpurgo e consorti, c'è l'appartamento (di circa 600 mq) che Mario Morpurgo de Nilma donò al Comune di Trieste perché diventasse Museo.
La vita di società era molto intensa, lo denota quantità di salotti ognuno connotato da uno stile e un colore diverso ma tutto perfettamente coerente: i pavimenti in legno intarsiato, i soffitti, le cornici in gesso, le tende in pizzo francese, le linee del mobilio.
Un esempio unico e ancora integro del modo di vivere della nuova classe imprenditoriale triestina.