Trieste ha una storia unica. E a Trieste c'è un luogo che celebra questa storia attraverso la vita quotidiana di una famiglia triestina: il Piccolo museo.
Il fascino di un vecchio "sparherd" dalle bianche pareti piastrellate con accanto una radio dei primi del Novecento.
Un po' più in là la macchina da cucire che le nonne dovevano attivare pedalando. È questa l'atmosfera che si respira entrando nel "Piccolo Museo".
Nato in realtà dapprima in versione virtuale sul web, quando il suo creatore Fulvio Madotto viveva e lavorava ancora a Como, nel 2005 ha trovato una collocazione fisica in un palazzo del 1830, in via dei Fabbri 3 a Trieste.
In un appartamento d'epoca sono stati raccolti oggetti di uso comune nelle case di un tempo, ma anche negli uffici, a scuola, in marina ed in chiesa, proponendo un percorso storico e didattico attraverso gli ultimi 200 anni, accompagnati dai membri di una famiglia triestina molto particolare, la famiglia Cordon-Bonetti.
Una famiglia di inventori, patrioti, artisti, ingegneri, costruttori, grafici che vissero sulla loro pelle le stesse vicissitudini che passò la città di Trieste, con spirito innovativo e particolare attenzione al progresso. Una strada comune, ricca di testimonianze narrate sottovoce dagli oggetti curati, catalogati, restaurati ed esposti nel Piccolo Museo.
Il museo è visitabile su appuntamento, accompagnati dal fondatore Fulvio Madotto e da Roberto Viscovich che lo affianca nelle attività editoriali del Piccolo Museo.
Un viaggio nel tempo a portata di mano.