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Informazioni

tel. +39 040 675 40 68 - +39 040 361 675
museorisorgimento@comune.trieste.it
museodelrisorgimentotrieste.it

Indirizzo

Museo del Risorgimento e Sacrario Oberdan
piazza Oberdan - via XXIV Maggio, 4

Dettagli

ingresso gratuito
orari di apertura sul sito del museo

Il Comune di Trieste informa che a partire da giovedì 27 novembre 2025 il Civico Museo del Risorgimento e l'annesso Sacrario Oberdan resteranno temporaneamente chiusi per lavori di riqualificazione. 

Anche nel caso in cui gli interventi non fossero ancora conclusi il 20 dicembre, avrà comunque luogo la consueta cerimonia in ricordo del sacrificio di Guglielmo Oberdan.

Della riapertura delle strutture verrà data tempestiva comunicazione attraverso gli abituali canali d'informazione.

 

La Casa del Combattente, progettata dall'architetto Umberto Nordio (Trieste 1891-1971) e costruita sull'area dove sorgeva l'austriaca “Caserma grande”, al primo piano ospita il Civico Museo del Risorgimento.


Annesso al Museo troviamo il Sacrario dedicato a Guglielmo Oberdan (Trieste 1858-1882) con la cella originale dove fu detenuto in attesa dell'esecuzione avvenuta il 20 dicembre 1882 e il complesso statuario eseguito dallo scultore Attilio Selva (Trieste 1888-Roma 1970).

Il Civico Museo del Risorgimento conserva documenti, fotografie, divise, cimeli e dipinti relativi a fatti e a personaggi delle vicende risorgimentali - non solo locali - a partire dai moti del 1848 fino alla conclusione della Prima guerra mondiale.

Il primo nucleo del Museo ebbe origine dal lascito del letterato e patriota Filippo Zamboni (Trieste 1826-Vienna 1910) per poi essere costantemente implementato dalle donazioni di privati determinati a perpetuare gesta e imprese di un periodo così significativo della nostra storia affidando ricordi e cimeli a un'istituzione culturale cittadina e, molto spesso, volendo onorare i propri cari caduti in nome della libertà.

Tra le altre cose è così possibile visionare documenti, effetti personali e militaria di Scipio Slataper (Trieste 1888-Monte Podgora 1915), dei fratelli Giani e Carlo Stuparich (Trieste 1891-Roma 1961; Trieste 1894-Monte Cengio 1916) e di Nazario Sauro (Capodistria 1880-Pola 1916).

Di grande interesse nel grande salone centrale, dedicato ai volontari giuliani e dalmati, gli affreschi di Carlo Sbisà (Trieste 1899-1964) e nella sala, riservata alla redenzione di Trieste il grandioso quadro di Carlo Wostry (Trieste 1865-1943) "Trieste XXX ottobre 1918".

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