L’esposizione, curata dall’Associazione Culturale Kokoschka Revival, è coorganizzata con l’assessorato alle Politiche della Cultura e del Turismo del Comune di Trieste nell’ambito di Go!2025&Friends e Barcolana.
L’installazione multimediale multi-canale, ideata da Ana Shametaj e Giuditta Vendrame, rappresenta una sintesi sensibile e innovativa delle ricerche artistiche dedicate al tema del confine, della migrazione e del cambiamento climatico, sviluppato dalle artiste negli ultimi due anni.
Questa iniziativa riflette un approccio interdisciplinare che unisce arti visive, musica, architettura, storia e antropologia, offrendo al pubblico un'esperienza immersiva e riflessiva.
Al cuore dell'opera risiede una ricerca sui canti popolari, visti come veicoli di attraversamento e dialogo tra culture e territori. Attraverso due installazioni dai colori complementari, Sot Glas e River Chants, le artiste esplorano il concetto di confine come soglia fisica, emotiva e simbolica, all'interno della struttura labirintica dei tunnel della Kleine Berlin, dedalo di gallerie che diventano metafora dell'inconscio del territorio transfrontaliero.
Sot Glas (dal friulano sot “sotto” e dallo sloveno glas “voce”), si sviluppa in un percorso che invita all'introspezione, enfatizzando luci calde e materne, dalle atmosfere uterine e concave, si concentra sulla memoria orale e femminile, indagando il potenziale delle tradizioni popolari di custodire e ridefinire le identità culturali in un contesto permeabile e inclusivo, installata in una galleria in cui il fenomeno carsico ha trasformato lo spazio in una grotta.
Dall'altra parte, River Chants, installata in una galleria che si collega al tribunale, per metà sommersa dall'acqua, si proietta verso l'esterno, integra elementi di scenografia acquatica dai toni freddi, utilizza l'acqua come metafora e mezzo per un’ "idrologia sonora e poetica", richiamando l'attenzione sugli ecosistemi e sui loro fragili equilibri.
Il processo creativo e la ricerca dietro a River Chants sono raccontati anche in un documentario omonimo, esposto in un’altra sala del percorso che sarà trasmesso da Rai 3 il 5 e 8 ottobre prossimi. Il documentario sarà successivamente reso disponibile anche sulla piattaforma RaiPlay.
La scelta di ospitare Border Lines nelle gallerie carsiche della Kleine Berlin a Trieste amplifica ulteriormente la potenza evocativa del progetto. Questo suggestivo luogo, ricco di storia e fascino naturale, diventa una tela perfetta: il fenomeno del carsismo, con i suoi giochi d'acqua, stalattiti e perlacee gocce, ispira scenografie site-specific che combinano luci e suoni per trasformare lo spazio in un viaggio emozionale.
Dal punto di vista tecnico, Border Lines si distingue per il suo avanzato lavoro di spazializzazione del suono e progettazione luminosa. L'utilizzo innovativo della tecnologia consente la creazione di un'installazione immersiva, dove canti femminili, elaborati e spazializzati per l'occasione, si mescolano allo spazio illuminato teatralmente per coinvolgere profondamente i visitatori.
Il progetto si propone come piattaforma per nuove comunità consapevoli, capaci di dialogare sulle sfide attuali, dall’urgenza climatica ai flussi migratori, facendo emergere interconnessioni tra geografie distanti e corpi in movimento.
Border Lines è inoltre un esempio di sperimentazione artistica transdisciplinare e valorizzazione del patrimonio locale. Il progetto rende accessibile al pubblico locale e internazionale non solo un bene architettonico unico come la Kleine Berlin, ma anche le ricchezze immateriali rappresentate dai canti tradizionali. Le collaborazioni internazionali con istituzioni prestigiose, tra cui il festival Klanglicht di Graz e l'Università Sazu di Lubiana, ampliano l'eco del progetto.
Realizzata in continuità con ricerche già presentate in prestigiose sedi come la Biennale di Architettura di Venezia, la Biennale d'Arte di Malta e il Festival Klanglicht, Border Lines mira a promuovere il dialogo interculturale, la ricerca artistica e la consapevolezza collettiva.
Grazie al suo carattere site-specific e alla combinazione unica di discipline, questa iniziativa non si limita a offrire uno spettacolo sensoriale, ma pone questioni cruciali, stimolando un confronto sul futuro delle comunità, dell'ambiente e delle culture.
La mostra sarà visitabile nei seguenti giorni ed orari:
venerdì 3/10 dalle ore 17.00 alle ore 22.00;
sabato 4/10 e domenica 5/10 dalle 11.00 alle ore 12.30 e dalle ore 15.00 alle ore 22.00;
lunedì 6/10 chiuso;
martedì 7/10 dalle ore 15.00 alle ore 19.00;
mercoledì 8/10 e giovedì 9/10 dalle ore 17.00 alle ore 21.30;
venerdì 10/11 dalle ore 17.00 alle ore 22.00;
sabato 11/10 dalle ore 11.00 alle ore 12.30 e dalle ore 15.00 alle ore 22.00;
domenica 12/10 dalle ore 15.00 alle ore 22.00.
È consigliata la prenotazione e l’acquisto del biglietto sulla piattaforma eventbrite.it (intero 7€-ridotto 4€ under 25, gratuito under 10). Per l’accesso al bunker è richiesto indossare delle scarpe chiuse antiscivolo ed una felpa. La temperatura all’interno del bunker è di 15 gradi con un’umidità del 90% e l’ambiente è bagnato. La visita è sconsigliata a persone con forte disabilità motoria.