Si tratta di “Trieste 1954” con Simone Cristicchi - che ne è anche autore assieme a Simona Orlando - diretto da Paolo Valerio. Lo spettacolo nato come evento per il 70° del ricongiungimento di Trieste all’Italia e visto per una sola sera, lo scorso 26 ottobre, racconta 9 anni di Trieste, di cui - al di fuori della città - si sa poco.
Una scelta con cui il direttore e regista Paolo Valerio, ha desiderato da un lato dare la possibilità a tutti i triestini di assistere a questo racconto del loro passato, dall’altro offrire al pubblico dei turisti (molto numeroso in città nella settimana della grande regata Barcolana) un’occasione per conoscere una pagina della storia del Novecento inconsueta e davvero poco nota al di fori del territorio, nei suoi dettagli. In quest’ottica, poi, è stata disegnata anche una tournée di “Trieste 1954” che avrà una circuitazione nelle prossime settimane. Appare poi addirittura pleonastico evidenziare come, in questo tempo, la riflessione sul tema della guerra, dei confini, del dialogo fra popoli, appaia di quantomai necessaria, in ogni sua forma.
E dunque come raccontare la Trieste del periodo 1945-1954? Come vissero i triestini quegli anni di assoluta sospensione e incertezza, non solo politica?
Con la delicatezza e l’ironia che gli sono proprie e che si basano su una profonda documentazione e studio, Simone Cristicchi - in collaborazione con Simona Orlando - ritorna invitato da Paolo Valerio a occuparsi di Trieste e della sua memoria, e ce la restituisce attraverso una partitura di parole e musica.
“Trieste 1954” si avvale infatti della collaborazione con l’orchestra e il coro - diretti dal Maestro Valter Sivilotti - della Fondazione lirica del Teatro Verdi di Trieste, con cui il direttore dello Stabile ha intessuto in questi anni una forte sinergia: dopo questo appuntamento, sarà infatti la volta di “Romeo e Giulietta” che il pubblico di Trieste potrà vedere sia in edizione lirica che in prosa, in due spettacoli-evento gemelli, a maggio 2026.