Dal 08 ottobre 2025 al 19 ottobre 2025

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Indirizzo

Teatro Rossetti 
largo Giorgio Gaber
sala Bartoli

Con “SvevoJoyce#ZenoBloom” - inedito di Laura Pelaschiar e Paolo Quazzolo - il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia apre, l’8 ottobre alle ore 21, la stagione alla Sala Bartoli


Dopo l’inaugurazione al Politeama Rossetti con “Trieste 1954” anche la stagione alla Sala Bartoli viene aperta - mercoledì 8 ottobre - da uno spettacolo di produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, “SvevoJoyce#ZenoBloom”: un nuovo omaggio alla città, questa volta dal punto di vista della sua cultura.

“SvevoJoyce#ZenoBloom”, infatti, segna una nuova, significativa tappa nell’esplorazione della grande letteratura legata alla Trieste del Novecento, intrapresa dal direttore Paolo Valerio nelle stagioni recenti (e passata attraverso la fortunatissima produzione de “La coscienza di Zeno” di Svevo, i monologhi di Mauro Covacich su Svevo, Saba e Joyce, “Quell’anno di scuola” di Stuparich, “Il vetro della clessidra” di Claudio Magris…).

La drammaturgia è stata affidata a due accademici dell’Università degli Studi di Trieste con cui lo Stabile si pregia di collaborare continuativamente - Laura Pelaschiar e Paolo Quazzolo - mentre diretti da Davide Calabrese saranno protagonisti Fulvio Falzarano e Francesco Godina, tutti artisti legati alla città, sensibili alle sue voci artistiche e letterarie.

Lo spettacolo nasce dall’idea di indagare e narrare il rapporto tra Italo Svevo e James Joyce, partendo dal loro incontro per spingersi oltre, verso una dimensione immaginaria e teatrale in cui non sono più soltanto gli uomini e gli scrittori a dialogare, ma le loro creature letterarie più celebri: Zeno Cosini e Leopold Bloom.

È noto che Ettore Schmitz fu uno dei modelli principali a cui Joyce si ispirò per la costruzione della complessa figura di Bloom. Allo stesso modo, Cosini si presenta come la maschera letteraria più compiuta di Svevo, autore che ha fatto del gioco degli pseudonimi e dello sdoppiamento tra vita e scrittura un tratto distintivo della propria opera.

A partire da queste premesse, lo spettacolo intreccerà momenti de “La coscienza di Zeno” e “Ulysses” in un dialogo inedito tra i loro protagonisti, immaginando un incontro tra Bloom (che è, forse, anche Schmitz) e Zeno (che è, forse, anche Svevo). Ne scaturisce un confronto ironico, malinconico e visionario, che farà affiorare nuove risonanze tra due opere fondamentali della letteratura del Novecento.

Lo spettacolo va in scena dall’8 al 19 ottobre con i consueti orari: inizia alle ore 21, tranne i martedì e i venerdì - in cui l’inizio è alle ore 19.30 - e le domeniche quando la pomeridiana è alle ore 17.

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