Museo Petrarchesco Piccolomineo
Il Museo Petrarchesco Piccolomineo raccoglie la collezione di codici miniati, libri a stampa antichi e opere d'arte che il conte Domenico Rossetti de Scander lasciò in eredità alla Biblioteca Civica di Trieste nel 1842.
Seconda al mondo solo al fondo costituito da Willard Fiske a fine Ottocento presso la Cornell University Library di Ithaca (NY - USA) la raccolta si è arricchita di codici manoscritti ed edizioni quattrocentesche acquistati dalla «Libreria Antiquaria» di Umberto Saba negli anni Trenta.
Si possono ammirare due coppie di cassoni nuziali di Scuola toscana, dipinti nella seconda metà del XV secolo, che raffigurano i Trionfi di Francesco Petrarca in stile tardogotico. Tra le stampe è di particolare interesse l'imponente Albero genealogico della famiglia Piccolomini.
Fra i codici petrarcheschi il manoscritto delle Vite degli uomini illustri, trascritto a Venezia nel 1433, il manoscritto del Trionfi dell'umanista Felice Feliciano.
Si possono ammirare due coppie di cassoni nuziali di Scuola toscana, dipinti nella seconda metà del XV secolo, che raffigurano i Trionfi di Francesco Petrarca in stile tardogotico. Tra le stampe è di particolare interesse l'imponente Albero genealogico della famiglia Piccolomini.
Fra i codici petrarcheschi il manoscritto delle Vite degli uomini illustri, trascritto a Venezia nel 1433, il manoscritto del Trionfi dell'umanista Felice Feliciano.
Il Museo possiede la prima edizione del Canzoniere e dei Trionfi di Francesco Petrarca, stampata dal tedesco Wendelin da Spira a Venezia nel 1470.
Importanti i manoscritti, tra cui la lettera autografe di Enea Silvio e alcune edizioni uniche del Quattrocento, come l'incunabolo (1477) delle Lettere familiari e cardinalizie di Pio II e l'edizione coloniense delle Lettere laiche e pontificie, in cui Enea Silvio Piccolomini racconta di avere visto per la prima volta in un viaggio in Germania la Bibbia dalle 42 linee stampata da Gutemberg con i caratteri mobili.
Importanti i manoscritti, tra cui la lettera autografe di Enea Silvio e alcune edizioni uniche del Quattrocento, come l'incunabolo (1477) delle Lettere familiari e cardinalizie di Pio II e l'edizione coloniense delle Lettere laiche e pontificie, in cui Enea Silvio Piccolomini racconta di avere visto per la prima volta in un viaggio in Germania la Bibbia dalle 42 linee stampata da Gutemberg con i caratteri mobili.
Museo Petrarchesco Piccolomineo
via Madonna del Mare 13
tel. +39 040 675 81 84 - +39 040 675 82 00
fax +39 040 675 81 94
museopetrarchesco@comune.trieste.it
ingresso a pagamento
orari di apertura e prezzo d'ingresso sul sito del museo
seguici anche su
info accessibilità
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